Villa Nobel



Sanremo non è facile racchiudere l’eterogenea essenza di Villa Nobel in una sola definizione: luogo d’incontro per dibattiti scientifici e culturali, ma anche edificio di rappresentanza di straordinario valore artistico, museo ricco di cimeli e biblioteca. Per iniziare un itinerario che porti alla scoperta di uno dei più rappresentativi edifici sanremesi, probabilmente, la definizione migliore è quella che il suo più celebre inquilino, Alfred Nobel, amava utilizzare: «il mio nido».
Di rimpetto a Villa Ormond e poco oltre Villa Zirio, Villa Nobel venne acquistata dalla famiglia Patrone nel 1892, Nobel incaricò immediatamente l’architetto Pio Soli di curare i lavori di ristrutturazione della villa. Questi, ispirandosi ai motivi dell’architettura neogotica, diede il via all’opera con la costruzione di un piano sopraelevato, modificando così in maniera radicale il tetto centrale ed eliminando quelli sovrastanti le torrette. Nel sottotetto, inoltre, vennero aperte delle finestre alternate a metope affrescate. Nonostante l’importanza dei lavori, però, Soli mantenne pressoché immutate le linee essenziali dell’aspetto esteriore dell’edificio, che risalivano al progetto di Filippo Grossi del 1873.
Camera di Nobel
Nobel, naturalmente, si adoperò anche per ridisegnare l’interno della villa, dove trovò spazio un ricco arredamento improntato a quell’esotismo e quello stile coloniale così di moda alla fine del XIX secolo. Il nido, a questo punto, era pronto ad accogliere stabilmente il suo nuovo proprietario, e Nobel, infatti, qui trascorse gli ultimi anni della sua vita, sempre impegnato nei suoi studi.
Alla morte dello scienziato svedese, avvenuta nel 1897 all’età di 63 anni, la villa passò nelle mani di Adolphe Philipp, per poi essere nuovamente ceduta, nove anni dopo, al signor Giobatta Parodi. Risale al 1969 la vendita della villa da parte degli eredi di Parodi all’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Sanremo, alla quale seguì l’ultimo e definitivo passaggio di proprietà, nel 1973, alla Amministrazione Provinciale di Imperia.
Una svolta rilevante nella storia della villa si ha nel 1993, quando iniziarono i lavori di ristrutturazione che durarono ben nove anni. La villa, infatti, nei suoi continui passaggi di proprietà, aveva subito una serie di modifiche che ne indebolirono la struttura, causando diversi problemi. Un intervento di restauro era divenuto, quindi, indispensabile per salvaguardare l’integrità dell’immobile. I lavori avevano il duplice scopo di ripristinare la struttura della villa ma anche di ricavare quegli spazi necessari alla destinazione museale che era stata progettata. Finalmente, il 20 luglio del 2002 si tenne la tanto attesa cerimonia di riapertura, che riconsegnò alla città un luogo d’incontro e di dialogo, una villa pronta a proporsi come punto di riferimento culturale non solo per la città di Sanremo, ma anche per le zone limitrofe.
Come detto, oltre alle sale per le conferenze, trova spazio all’interno di Villa Nobel un museo di grande interesse storico, nel quale si è tentato di ricreare (non senza difficoltà, data la mancanza di fotografie) l’ambiente di lavoro dell’inventore della dinamite: una ricostruzione che testimonia con fedeltà l’”iperattività” di Nobel, perennemente impegnato in studi e ricerche in ogni campo della scienza e della tecnica. Una dichiarazione dello stesso Nobel rende perfettamente l’idea del suo perpetuo impegno intellettuale e dell’importanza che attribuiva alla ricerca ed alla sperimentazione: «Se posso avere trecento idee in un anno e una sola di esse è realizzabile, sono contento». Non a caso, alla sua morte Nobel aveva studiato circa 355 brevetti, molti dei quali concepiti in seguito all’osservazione delle reali necessità dell’uomo del suo tempo. Tra questi, ad esempio, il silenziatore per i fucili, che portò notevoli benefici per i soldati. All’interno del museo, inoltre, si può compiere un percorso alla scoperta della principali scoperte del XIX secolo: dal telefono al telegrafo, dai materiali sintetici alla dinamite. Presente anche una notevole collezione filatelica all’interno della quale spiccano i francobolli dedicati ad alcuni premi Nobel, tra i quali Emilio Segre, Renato Dulbecco, Rita Levi Montalcini, Enrico Fermi, Dario Fo ed Eugenio Montale.
Infine, grande rilievo merita anche il giardino circostante la villa, in cui erano presenti altri laboratori usati da Nobel e dai suoi collaboratori, e che vanta piante molto pregiate, tra cui una pianta proveniente dalla Calfironia, la “Cupressus Macricarpa”. Il luogo assume fondamentale importanza non solo in relazione all’edificio, ma anche come elemento indipendente. Nella Sanremo di fine ‘800, infatti, il giardino, oltre che come ornamento della casa, aveva anche la duplice funzione di conservazione della macchia mediterranea (ulivo, pino, agrumi, etc) e di coltivazione di piante e fiori esotici. Il risultato era un connubio del piacere estetico, dato dalla varietà della flora che era possibile ammirare, e dell’interesse scientifico della collezione e della sperimentazione. Un modello, questo, sviluppatosi nel Ponente ligure, dove si trova, ad esempio, anche il celebre giardino creato nel 1867 dall’inglese Hanbury, e diffusosi ben presto anche nel resto della regione.

Orario Apertura

A Villa Nobel l'ingresso è libero per il pubblico:
Dal Martedì al Sabato dalle 10,00 alle 12,30
Venerdì e Sabato pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00
Chiuso Domenica e Lunedì.

Villa Nobel

Indirizzo: Corso Cavallotti 116 - 18038 Sanremo (IM)
Telefono: +39 0184507380
Fax: +39 0184507324