Il Castello Devachan



Fra le numerose e stupende ville cittadine, una delle più sontuose è il cosidetto Castello Devachan di Sanremo: la villa è situata in Corso degli Inglesi, la suggestiva strada che si snoda all'interno di Sanremo nota per essere la sede di varie residenze storiche della città quali Villa Bel Respiro, Villa Vista Lieta, Villa Virginia e Villa Fiorentina, nonché l'ex Hotel Savoy, divenuto tristemente noto alla cronaca per essere stato il luogo del suicidio del cantautore Luigi Tenco.
Il Castello Devachan, completato dall'ingegnere Pietro Agosti nel 1909 in pieno stile liberty, venne acquistato dall'anziano settantacinquenne John Horatio Sevile, conte di Mexborough (1843-1916) nel 1890 per la sua giovane seconda moglie, Lady Lucy. Il castello originariamente era stato chiamato Villa Silvia in onore della prima moglie del conte di Mexborough, ma il nobile aveva intrapreso un viaggio di ben trent'anni in India e pochi anni prima si era convertito alla religione induista; la residenza venne così ribattezzata con il nome di Devachan, termine sanscrito – l'antica lingua indiana – che significa secondo cielo del paradiso dell'anima e che nella dottrina induista è visto come un posto felice, un luogo di pace assoluta e di beatitudine, una dimora in cui gli spiriti che sono in cammino verso il Nirvana possano trovare una sosta riposante ed illuminante: un soprannome adatto ad una villa di tale amenità e serenità.
Dopo il conte il castello ebbe numerosi altri proprietari: venne acquistato da un certo signor Roberto Cibrario, un ricco ed enigmatico gentiluomo piemontese, e successivamente dal colonnello inglese Spencer Stenfield che era stato in passato una rinomata e famosa voce di contralto ed era a quei tempi sposato con una bellissima donna russa che egli conobbe a Parigi dove s'era rifugiata dopo i fatti della Rivoluzione d'Ottobre in Unione Sovietica. La donna, che fu tralaltro responsabile e capo della comunità russa sanremese, è ora sepolta nel cimitero dell'Armea.
A pochi minuti dal centro di Sanremo, costruito a ridosso della collina del Berigo, nella parte occidentale della città, il Castello si erge solenne e imponente tra lussureggianti giardini che ospitano palme, aranci, ulivi, banani, agavi, cactus e numerose varietà di piante tropicali.
A delimitare l'entrata della magnifica residenza c'era uno storico cancello in ferro battuto in stile fiorentino, vincitore a suo tempo di una medaglia d'oro a Londra. Quel cancello, che ora svolge le sue funzioni a Villa Neruda, nella zona di San Bartolomeo (nell'entroterra di Sanremo), fu originariamente commissionato nientemeno che da Gabriele D'Annunzio che al tempo lo volle per la maestosa Villa Capponcina di Firenze, nella quale visse per alcuni anni con la celeberrima attrice di teatro Eleonora Duse. Quando il rapporto amoroso fra i due arrivò al capolinea, il poeta e la sua villa furono assaliti dai creditori: l'edificio e la sua mobilia – fra cui anche il cancello – furono messi all'asta e così il pregiato pezzo d'artigianato giunse a Sanremo, dove per sessant'anni accolse i vari ospiti del Castello Devachan – dai nobili di fine secolo, agli ufficiali tedeschi negli anni '20, fino alle chiassose comitive di turisti negli ultimi anni.
Una volta varcata la soglia, un vialetto interno conduce sino alla sontuosa porta d'ingresso in bronzo magnificamente cesellata al centro con un serto di piccoli amorini. La dimora era in passato costellata da statue di sirene e di ninfee nella grande piscina della villa e da quattro grandi leoni araldici, commissionati dal lord in persona.
All'interno, un androne, circondato da una balaustra in stile rinascimentale sorretta da quattro splendide colonne di diaspro, ed un salone in marmo di Carrara rendevano ancora più elegante il prezioso arredamento in rigoroso stile Luigi XVI, corredato oltretutto da affreschi dei pittori Gian Battista Carlo e Giuseppe Bova; le altre stanze al piano terra avevano mansioni di biblioteca, da sala biliardo e da sala ricevimenti per i numerosi ospiti che sempre affollavano la signorile dimora.
Il Castello Devachan ha inoltre un'importanza storica notevole. Negli anni '20 il suo proprietario di allora, il comandante Edoardo Mercegaglia (oggi sepolto nel cimitero di Torino, dove un monumento funerario dello scultore sanremese Vincenzo Pasquali ne commemora l'esistenza) aveva messo a disposizione l'edificio al Governo Italiano per ospitare la cosiddetta Conferenza Internazionale di Pace di Sanremo, avvenuta fra il 19 e il 24 aprile del 1920, con la quale si definì la spartizione tra le potenze europee dei territori dell'Impero Ottomano dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, si risolse la cosiddetta Questione degli Stretti, e si stabilirono i punti del trattato di pace che venne poi ufficializzato a Sèvres, in Francia, nell'agosto dello stesso anno, riguardo al disarmo della Germania e ad i rapporti con l'Unione Sovietica dopo la Rivoluzione d'Ottobre.
Alla conferenza parteciparono numerosi diplomatici e statisti dell'epoca, fra i quali il primo ministro italiano Francesco Saverio Nitti, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore dell'esercito Pietro Badoglio e dal Ministro degli Esteri Vittorio Scialoja, il ministro inglese David Lloyd George, affiancato dal generale Sir Bernard Law Montgomery e George Curzon di Kedleston, che presero alloggio all'Hotel Royal, il ministro francese Alexandre Mitterand con Pierre Paul Cambon che pernottarono al Savoy, oltre all'ambasciatore giapponese a Parigi, la delegazione del belgio con Paul Hymans, delegazioni degli USA e della Jugoslavia, ed i rappresentanti della Grecia accompagnati dall'ambasciatore statunitense Johnson Underwood.
Le prestigiose personalità che affluirono nella residenza furono talmente numerose che i posti letto disponibili e le scorte alimentari – soprattutto lo zucchero - di Castello Devachan, per quanto cospicui, furono esaurite. Per sopperire a questi problemi, l'Hotel de Nice, che in quei giorni stava affrontando grandi lavori di ristrutturazione, si rese disponibile ad ospitare le tende e le brande delle forze dell'ordine addette alla sicurezza per la Conferenza.
Il convegno stabilì che l'Italia mantenesse il possesso di Rodi e del Dodecanneso ed ottenesse il diritto allo sfruttamento dei territori turchi di Konya e Antalya; all'Inghilterra vennero invece affidate la Palestina, l'Egitto e l'Iraq e alla Francia la Siria ed il Libano. L'Iraq acquisì inoltre dalla Turchia la regione del Mossul, di etnia turca e curda.
Una curiosità: malgrado la conferenza di Sanremo avesse sancito la definitiva morte dell'Impero Ottomano, la leggiadria di Castello Devachan e la bellezza della Città dei Fiori impressionò a tal punto l'ultimo sultano Mehmed VI che Sanremo diventò la sua meta prediletta per molti e molti anni.
Oggigiorno, dopo quasi 80 anni di storia fra nobili gentiluomini e personalità politiche e militari, il Castello è diventato un esclusivo residence per famiglie facoltose, e costituisce uno dei più suggestivi ed eleganti modi per pernottare nella favolosa città di Sanremo, immersi fra la magia della natura, lo splendore architettonico e l'aura di Storia.


“Villa SOLE” Strada San Lorenzo 64 Sanremo
Antonio D’Amore (Host)
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