Villa Matutia (sito archeologico)



Villa Matutia, detta anche la Villa Romana della Foce. La prima campagna di scavi cominciò nel 1925 su iniziativa dell'ispettore di zona Pietro Barocelli, in un'area nella quale si progettava l'ampliamento del cimitero comunale. Pochi anni prima l'ingegnerPietro Agosti aveva già ipotizzato l'area di sviluppo dei ruderi che in alcuni casi affioravano dal terreno. L'area era talmente estesa che anche sotto il livello del mare si intuivano resti di muratura romana. Già nel febbraio 1926 l'area venne vincolata, ma non si riuscì a coinvolgere l'amministrazione comunale nell'acquisizione delle aree per poter proseguire gli scavi. Solo nel 1936 l'archeologo Nino Lamboglia riuscì ad ottenere dal Comune di Sanremo i fondi necessari per poter proseguire i lavori portando alla luce nuovi ambienti nella zona a sud, presumibilmente pertinenti di un piccolo bagno privato. Lamboglia identificò l'area come "una modesta villa rustica". Solo nel 1960, in seguito all'esproprio dell'area che conservava i ruderi meglio conservati e all'abbattimento di una casupola settecentesca, fu possibile proseguire le campagne di scavo. Ancora una volta gli scavi furono effettuati da Lamboglia e portarono a datare l'area al II secolo d.C. La villa è costituita da vari ambienti anche se nella maggior parte dei casi restano solo le fondamenta e nulla riguardo alla pavimentazione. L'insieme dei vani più importanti costituivano le terme, mentre le altre sale costituivano ambienti di servizio, forse depositi e sicuramente una latrina.



“Villa SOLE” Strada San Lorenzo 64 Sanremo
Antonio D’Amore (Host)
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